“Abramovich è stato avvelenato”, bomba dal Wall Street Journal: l’accaduto

Il Wall Street Journal lancia il sospetto su un avvelenamento che sarebbe avvenuto a Marzo, nel mirino Abramovich ed alcuni uomini della delegazione. 

Si accendono i riflettori su una vicenda portata a galla in queste ore dal Wall Street Journal. Da quanto riportano le fonti Roman Abramovich adesso sta bene, ma sarebbe stato vittima di un sospetto avvelenamento. La notizia è stata poi smentita dal negoziatore ucraino Podolyak, che si è scagliato contro la testata americana affermando che le vicende riportate sono delle “speculazioni”.

Roman Abramovich Instagram
Roman Abramovich (foto Instagram)

Il giallo si accende sulle giornate risalenti ai primi di Marzo, quando Roman Abramovich, da sempre considerato come possibile negoziatore, era stato voluto dagli ucraini al tavolo delle trattative. In quell’occasione, però, a seguito degli incontri, Abramovich avrebbe iniziato a soffrire di alcuni strani sintomi che tutto lascerebbero condurre ad una vera e propria intossicazione da agente chimico. Il politico infatti, ha accusato una fastidiosa desquamazione che ha intaccato pelle delle mani e del viso, insieme a una forte lacrimazione ed occhi rossi.

Un altro parlamentare ucraino, Umerov ha poi dichiarato di avere la stessa tipologia di sintomi, accendendo dunque le ipotesi su quanto accaduto. Il Wall Street Journal si è scagliato contro l’accaduto ipotizzando che si possa essere di fronte a dei veri e propri tentativi di sabotaggio che riguarderebbero gli incontri sulla pace.

Un episodio che riporta alla mente alcuni precedenti simili all’accaduto

Vladimir Putin Instagram
Vladimir Putin (foto Instagram)

Adnkronos fa un resoconto di una serie di episodi precedenti che potrebbero essere simili a quanto accaduto ad Abramovich. Ci sono stati momenti in cui altri personaggi sono entrati nel mirino riportando dei sospetti malori. E’ il caso ad esempio di Alexei Navalny, l’oppositore che nel 2020 perse conoscenza durante un volo, dopo il quale gli viene diagnosticato un avvelenamento da agente nervino novichok. Appena guarito, venne arrestato e mandato in carcere.

Stessa sorte anche per un ex agente dell’intelligence militare russa e per la figlia, Sergei Skripal e Yulia, che vengono soccorsi in Gran Bretagna a seguito dello stesso tipo di avvelenamento da agente nervino novichok. Ma sono ancora molti gli episodi simili che si possono citare, come quello dell’ex agente Litvinenko scappato a Londra, che nel 2006 si ammala a causa di un avvelenamento da polonio.

Parliamo del 2004 invece, quando pensiamo all’episodio che ha coinvolto il leader dell’opposizione Viktor Yushchenko, che venne ricoverato in Austria a seguito di un inesplicabile avvelenamento da diossina. Un episodio dunque, quello di Ambramovich su cui bisogna ancora fare chiarezza ma che lascia pensare a queste tragiche vicende precenti.

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