Delle protesi al seno hanno appena salvato la vita di un uomo: la storia incredibile (ma vera)

Quando si parla alle protesi al seno di solito si pensa alla chirurgia estetica. In questo caso le protesi salvano la vita di un uomo.

Le protesi mammarie sono dispositivi medici progettati per essere inseriti chirurgicamente nel tessuto mammario o sotto il muscolo pettorale per migliorare la dimensione, la forma e la consistenza del seno. Le donne scelgono di sottoporsi a interventi di aumento del seno per una serie di motivi, tra cui: aumento del volume, correzione di asimmetrie, ricostruzione mammaria dopo una mastectomia dovuta a cancro al seno, e via dicendo.

protesi salvano un uomo
Come le protesi hanno salvato la vita di un uomo (bloglive.it)

 

Ciò che magari non ci viene in mente è che le protesi possano aiutare a salvare la vita di una persona in pericolo. Quella che vi stiamo per raccontare è una storia vera, accaduta ad un 34enne che aveva bisogno di un trapianto di polmoni a causa di una gravissima insufficienza polmonare. Ma andiamo a vedere cosa c’entrano le protesi mammarie con il caso di questo ragazzo.

Il caso Bauer

David Bauer è un giovane ragazzo di 34 anni che ha avuto una seconda opportunità dalla vita. Sembra che fumava un pacchetto di sigarette al giorno da quando aveva 20 anni. Dal tabacco è passato poi allo svapo pensando che fosse più sano. Ma si sbagliava. Infatti ad aprile 2023 ha avuto una forte influenza che lo ha portato a sviluppare una grave infezione ai polmoni che lo ha costretto ad essere ricoverato. Questo accade perché quando le persone fumano o svapano il tessuto che sta tutto intorno ai polmoni va ad infiammarsi e rende i polmoni molto più deboli, possono infiammarsi facilmente. Oltretutto David non era nemmeno vaccinato per l’influenza e così viene ricoverato all’ospedale di St. Luis.

trapianto di polmoni
Grazie alle protesi l’uomo ha potuto avere un trapianto di polmoni (bloglive.it)

 

Quando viene ricoverato e gli vengono fatti degli accertamenti, i medici scoprono che i suoi polmoni erano stati infettati da dei batteri resistenti ai farmaci. Le sue condizioni erano così gravi che Bauer è stato sottoposto all’ ECMO. L’ecmo è una procedura che preleva il sangue dal paziente, lo ossigena e lo rimette in circolo nel suo corpo. I medici pensavano di dare a David il tempo di guarire ma non è stato così. David aveva bisogno di un doppio trapianto di polmoni. I medici trasferiscono David al Northwestern Memorial Hospital di Chicago, dove continua a peggiorare poiché gli diagnosticano un’insufficienza polmonare acuta.

Cosa succede al Nortwestern Memorial Hospital

Il racconto dei medici del Northwestern è raccapricciante. Sembra infatti che i polmoni di Davey fossero così infetti che abbiano iniziato a liquefarsi, erano pieni di pus. In quelle condizioni, quindi, David non poteva subire un intervento per ricevere il trapianto. Era necessario eliminare prima l’infezione per poter entrare nella lista dei trapianti. Così i medici decidono di rimuovere i polmoni di David, attaccarlo ad un polmone meccanico ed qui hanno l’intuizione geniale di utilizzare delle protesi mammarie. I medici dovevano fare in modo da impedire al cuore di David di collassare nella cavità toracica.

Il dottor Ankit Bharat, capo della chirurgia toracica e direttore del Canning Thoracic Institute, ha dichiarato: “Una delle cose più importanti era sostenere il suo cuore. Abbiamo potuto fare ciò utilizzando le protesi mammarie DD. Quindi, con questo, abbiamo potuto renderlo stabile e portarlo in terapia intensiva. In questo modo il suo corpo ha iniziato a eliminare l’infezione. È migliorato rapidamente e poi siamo riusciti ad inserirlo nell’elenco. Ed entro 24 ore abbiamo ricevuto un’offerta di organi e lo abbiamo riportato a la sala operatoria ed impiantato nuovi polmoni.”

Bauer si sente grato di essere sopravvissuto e dice che avrebbe voluto non aver mai preso in mano una sigaretta. Si sente fortunato ad aver avuto una seconda possibilità. Inoltre ha aggiunto: “Spero che la mia storia possa aiutare a incoraggiare gli altri a smettere, perché non augurerei a nessuno questo difficile viaggio”.

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