“Il coronavirus è nato in laboratorio”, ma la Cina blocca le indagini

Coronavirus nato in laboratorio? La Cina, sorprendentemente, stoppa le indagini internazionali: “Al momento ci sono ben altre priorità”

Un dietrofront inaspettato quello della Cina che aumenta ancora di più le tensioni internazionali in merito al Coronavirus. Come annunciato dall’ambasciatore di Pechino Chen Xu alle Nazioni Unite, la Cina, almeno per il momento, non darà alcuna priorità all’invito di esperti internazionali per studiare le origini del Coronavirus. La scelta sarebbe legata alle attuali priorità in merito di Coronavirus, priorità che non vedono, secondo i vertici cinesi, un’inchiesta internazionale al primo posto. “Per il momento – ha spiegato Chen Xu nel corso di un briefing online con i giornalisti – dobbiamo concentrarci pienamente e tutti per cercare di sconfiggere la pandemia. Per sapere se o come avverrà questo invito agli esperti, dobbiamo avere una giusta impostazioni di priorità e d’altra parte abbiamo bisogno di una giusta atmosfera”.

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No dalla Cina alle indagini sul nascita in laboratorio del Coronavirus: cresce il malumore mondiale

La notizia del no da parte della Cina non farà piacere né all’Unione Europea, né soprattutto al leader degli Stati Uniti Donald Trump. Già da diverse settimane infatti, sia dall’Europa che dagli States, era arrivata una richiesta unanime sulla possibilità di poter analizzare da vicino le cause dell’esplosione della pandemia partita dalla Cina, ma l’inatteso no cambierà adesso tutte le carte in tavola, inasprendo ulteriormente i toni di un dialogo politico molto complicato. La speranza è che una concertazione internazionale possa adesso risolvere la situazione, dando il là alle indagini su come effettivamente il virus possa essersi generato. Il timore è che, ancora una volta, la Cina possa alzare un muro nascondendosi dietro ad una coltre di silenzi.

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