Regioni e Governo, braccio di ferro per riaperture anticipate

Braccio di ferro serrato tra governo e regioni sulle riaperture anticipate di ulteriori attività già dal 18 maggio. Conte e Boccia confermano la volontà di accelerare.

L’ultima diretta di Conte parlava chiaro. Il sistema economico italiano è ripartito dal 4 maggio ma non per tutti. Questo ha lasciato l’amaro in bocca a milioni di lavoratori bloccati ormai da due mesi che non vedono la fine di questo tunnel. Le regioni stanno pressando il governo affinchè si abbia una riapertura precoce di tutte quelle attività che sono rimaste escluse nello scorso DPCM. All’indomani del suicidio di un imprenditore nel napoletano travolto dalla crisi legata al coronavirus, si studiano delle soluzioni.

Il ministro Francesco Boccia offre un messaggio di speranza. Ha dichiarato ai microfoni di La7 (durante la trasmissione L’aria che tira) che dall’ 11 al 14 maggio ci saranno nuove linee guide per bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti e negozi di vendita al dettaglio. Bisognerà continuare a monitorare la situazione. Le riaperture non saranno uniformi in tutto il paese. E’ più probabile che avvengano nelle regioni in cui il contagio è stato più contenuto. Non sarà comunque possibile per nessuno di questi esercizi una riapertura prima del 18 maggio. Ricordiamo che la data prevista per l’inizio dei lavori era il 1° giugno.

Tutto dipenderà fortemente dall’andamento del contagio che si registrerà nelle prossime settimane dopo l’inizio della Fase 2 del 4 maggio scorso.

 

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Riaperture anticipate: cosa hanno deciso le regioni

La Calabria e la Sardegna hanno giocato d’anticipo su tutti. Jole Santanelli, presidente della regione Calabria, ha infatti preso la forte decisione di riprendere le attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie già dal 30 aprile (ordinanza impugnata però dal ministro Boccia).

L’11 maggio riapriranno parrucchieri e negozi di abbigliamento in Sardegna.

Il governatore della regione Lombardia Attilio Fontana ha avanzato una proposta: aprire  i negozi dalle 11 di mattina per non creare sovrapposizioni con le aperture degli uffici. Riaprono nel frattempo nella sua regione studi professionali, cartolerie, librerie, profumerie, ferramenta, toelettatura per animali, mercati e negozi di fiori.

Dalla regione Veneto, Luca Zaia si dice rispettoso delle regole dettate dal governo, tuttavia anela ad un maggior potere decisionale da parte dei presidenti delle regioni. E’ pronto con un piano di riapertura che non significa mettere nei guai i cittadini.

In Emilia Romagna Bonaccini auspica un’accelerazione dei provvedimenti che il governo vorrà prendere. Fa caso a parte e genera discussioni accese il caso della città di Ferrara dove il sindaco della Lega ,Alan Fabbri, riapre autonomamente i negozi di prodotti non alimentari giorno 11 maggio.

In Toscana sono ampiamente consentite moltissime attività da svolgersi all’aria aperta in solitaria come: caccia, pesca, la ricerca dei funghi, pratica agricola amatoriale. Tuttavia in questa regione si registra una restrizione più dura rispetto a tutte le altre per quato riguarda le norme sulle seconde case, raggiungibili solo per scopi manutentivi.

Tutte le altre regioni, più o meno, sono in linea con le decisioni prese da Conte e dal governo nazionale, auspicando però a gran voce le tanto desiderate riaperture anticipate il 18 maggio e non il 1° giugno.

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