Corruzione, arrestato il sindaco di Favignana: è il quarto nel trapanese

Arrestato il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, area Partito Democratico: accuse di tangenti sugli approvvigionamenti idrici

Arrestato il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, area Partito Democratico: accuse di tangenti sugli approvvigionamenti idrici e danno erariale per oltre due milioni di euro. Questo è quanto ha ricostruito la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica di Trapani che hanno condotto le indagini con l’ausilio delle intercettazioni ambientali e telefoniche.

Per il sindaco Giuseppe Pagoto sono stati disposti gli arresti domiciliari.  Con i fatti di oggi sono quattro i sindaci in provincia di Trapani finiti nel mirino di indagini della magistratura.

Le indagini hanno svelato l’esistenza di un sistema volto alla gestione di affari illeciti nell’Area Marina Protetta delle Isola Egadi di cui fa parte Favignana.

Misura cautelare anche per Stefano Donati, ex direttore dell’Area Marina Protetta: per lui obbligo di dimora a Roma. In tutto indagate ventiquattro persone.

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Arresto sindaco Pagoto, indagini GdF: tra gli atti illeciti anche la Polizia Municipale

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Una pattuglia della Guardia di Finanza (Getty Images)

 

L’arresto del sindaco Giuseppe Pagoto per presunte attività illecite riguardanti tangenti per l’approvvigionamento idrico, ha svelato tanto altro. Nelle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura, sono emerse vicende risalenti alla campagna elettorale del 2018, quando Pagoto fu eletto.

Le indagini hanno scoperchiato che furono perpetrati svariati illeciti e abusi con la compiacenza del locale Comando di Polizia Municipale che chiudeva un occhio su alcune attività, omettendo di effettuare dei dovuto controlli verso cittadini che appoggiavano politicamente la candidatura a sindaco di Giuseppe Pagato.

Al contrario, invece, venivano effettuati controlli scrupolosi e mirati nei confronti di cittadini, titolari di attività commerciali, ritenuti avversari politici.

 

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