Jeanne Baret, la prima donna a circumnavigare il mondo

Jeanne Baret, esploratrice e botanica francese, fece il giro del mondo nel 1766, partendo dalla Francia. Google la celebra oggi con un doodle.

Il 27 luglio del 1740 la città di Autun, in Francia, diede i natali alla persona che passò alla storia come la prima donna a circumnavigare il globo. Cresciuta in un’area rurale della Francia centrale, Jeanne Baret maturò abbastanza precocemente grandi competenze nel riconoscimento e nell’identificazione delle piante. E ottenne in breve tempo il riconoscimento di botanica locale specializzata nella medicina delle piante.

Ma è del 1766 l’impresa che rese Jeanne Baret una protagonista unica nella storia della navigazione. Un anno prima il botanico Philibert Commerson, per cui Baret lavorava, fu tra gli scienziati invitati a imbarcarsi sulla nave Étoile per una spedizione esplorativa. A causa del divieto per le donne di salire a bordo delle navi della marina francese Baret accompagnò Commerson nella spedizione travestendosi da uomo. Insieme riuscirono a collezionare oltre 6 mila piante durante il viaggio.

Nel 1768 l’equipaggio scoprì la presenza di una donna travestita da uomo, e Baret e Commerson furono lasciati sull’isola di Mauritius. Baret ci rimase per anni prima di poter finalmente fare rientro in Francia e completare quindi il giro del mondo.

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Jeanne Baret e il doodle di Google

Jeanne Baret
Jeanne Baret (Wikipedia)

A Jeanne Baret è oggi largamente attribuita la scoperta e l’introduzione in Europa della bouganville. Scoprì questa pianta mentre l’equipaggio stava sostando in Brasile. Per questo motivo Baret appare oggi in una cornice di bouganville nel doodle di Google che la celebra oggi, lunedì 27 luglio 2020, a 280 anni dalla sua nascita.

Baret non fu l’unica né la prima donna a mettere piede su imbarcazioni che nel XVIII secolo parteciparono a spedizioni esplorative. Nel 1699 la naturalista e pittrice tedesca Maria Sibylla Merian viaggiò da Amsterdam in Suriname, nell’America del Sud, alla ricerca di bruchi esotici. Cercava all’epoca lepidotteri da allevamento in grado di produrre fili che potessero competere con la seta, il tessuto all’epoca più costoso e ricercato nell’Europa moderna.

Nel 2012 Baret ottenne un riconoscimento postumo di grande rilevanza scientifica, che le era sfuggito per tutta la sua vita. A una pianta del genere Solanum – a cui appartengono tra le altre specie quelle che producono la patata, il pomodoro e la melanzana – fu dato il nome Solanum baretiae in onore di Jeanne Baret.

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