Pierluigi Diaco spiega l’uscita dai social network: “È in corso una dittatura culturale”

Il giornalista Pierluigi Diaco spiega la sua, definitiva, uscita dai social network: per lui non c’è dubbio, siamo in piena dittatura culturale.

Il conduttore di “Io e te”, Pierluigi Diaco, torna a far parla di sé. O meglio: è lui stesso a raccontarsi in una lunga intervista al Corriere della Sera. Il giornalista ha recentemente affermato la sua uscita dai social network sulle stesse piattaforme. Per lui non c’è dubbio: “Siamo nel pieno di una dittatura culturale. Esordisce così nell’intervista a cura della collega Chiara Maffioletti. Un “sistema perverso” che lui stesso ha scelto di combattere uscendone definitivamente. Poi continua con quella che, sempre per lui, si è rilevata una dolce sorpresa (e nemmeno tanto): “In tanti mi scrivono per e-mail o mi mandano delle lettere. La stessa direzione della Rai ne è rimasta colpita. Io, però, ero sicuro: le persone hanno ancora bisogno di comunicare con carta e penna. Quella dei social network è tutta una montatura, se non, come detto poc’anzi, dittatura culturale”.

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Pierluigi Diaco (Screenshot Youtube)

Tante lettere da inviare direttamente al conduttore. È stato questo il metodo scelto da Pierlugi Diaco per far tornare molte persone in televisione. Non fisicamente, ma con le parole e attraverso il materiale cartaceo. Diaco si dice l’unico ad averlo fatto dopo vent’anni di assenza di questo antico e romantico metodo. Poi spiega il motivo per il quale il suo programma, nonostante gli alti ascolti e i buoni risultati portati “a casa”, non andrà più in onda su Mamma Rai: “Provo estrema gratitudine. Soprattutto per quello che abbiamo passato durante questa pandemia. Non sono il tipo a cui piace fare la vittima. Il mio programma ha fatto davvero delle belle cose, ma la scelta dei direttori, spesso, ricade su altro. Non mi abbatto: ho già presentato la bozza per un nuovo programma”.

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