Bielorussia, risposta hacker agli arresti: nel mirino i poliziotti

In Bielorussia rimane alta la tensione durante le manifestazioni contro Lukashenko: in risposta agli arresti arriva l’attacco hacker ai poliziotti.

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Grande manifestazione in Bielorussia, in quel di Minsk (Getty Images)

Continuano i vari attacchi in Bielorussia. Colpi ovunque. In strada e nel web. Due frazioni a confronto e l’Europa che rimane a guardare, e non solo, per assistere, forse, alla caduta di colui il quale viene definiti “ultimo dittatore d’Europa”: Alexander Lukashenko. Nelle ultime ore arriva un altro ferrato e duro colpo. Questa volta da parte, sicuramente, di esponenti dell’opposizione: attacco hacker.

Quello che si va defilando, dalle ultime notizie che arrivano dall’estero e cioè dalla Bielorussia stessa, è la notizia che un gruppo di hacker ha fatto trapelare i dati personali di oltre mille poliziotti. Un “pugno nello stomaco” se non una “pallottola nelle costole” usata come rappresaglia per la repressione della manifestazioni contro lo stesso Lukashenko. A riferire l’accaduto è stata la redazione della Bbc. Mentre, in un comunicato ufficiale diffuso su Nexta Live, varie fonti d’opposizione annunciano: “Nessuno rimarrà anonimo sotto un passamontagna”.

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In Bielorussia oltre 120 arresti: guerra totale

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Attacco hacker in Bielorussia contro il regime (Getty Images)

Come detto poc’anzi è guerra totale, quella che sta accadendo in Bielorussia. Non solo una “guerra” per le strade delle varie città, una su tutte la capitale Minsk. Ma anche una battaglia via web, con i social a fare da apripista a importanti incontri.

Il gruppo di hacker ha destato molta preoccupazione. Ragazzi e ragazzo che si scagliano contro il regime andando a colpire il volto coperto dei violenti agenti di polizia. Gli stessi che nelle ultime ore ore hanno arrestato oltre 120 persone. Tutte persone finite in manette durante le varie proteste di piazza. A denunciare il tutto il gruppo bielorusso per i diritti umani Viasna. Quest’ultima Ong ha dichiarato almeno 80 arresti a Minsk, ove si concentrano le più grandi proteste degli ultimi tempi e ove, sempre nell’ultimo e breve periodo, una marca pacifica ha riunito migliaia di persone. Altre 47 persone, invece, sarebbero state arrestate durante le manifestazioni nelle zone di Gomel, Brest e Grodno.

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