Covid 19, decessi in crescita, ma la cremazione non è per tutti

Continuano a salire purtroppo il numero delle vittime a causa dell’emergenza covid, così come le richieste di cremazione: richieste limitate ai residenti

Decessi covid
Decessi covid (gettyimages)

Il Covid continua a mietere vittime in Lombardia, soprattutto a Milano, dove purtroppo sale ancora il numero delle vittime a causa del coronavirus. Se nelle scorse settimane il numero di decessi si aggirava intorno ai 48 giornalieri, adesso nel capoluogo lombardo il numero è salito a 70. Secondo gli ultimi dati inoltre a Milano ci sarebbero stati addirittura picchi di 80 morti al giorno.

Una situazione difficile anche dal punto di vista gestionale, che ha costretto il comune a un’ordinanza in cui si interviene sulla cremazione dei deceduti. A causa dell’elevata domanda infatti, a partire dalla giornata di domani, 5 novembre, causa Covid soltanto i residenti a Milano avranno la possibilità di richiedere la cremazione nel crematorio di Lambrate.

Crescono i decessi in Lombardia: l’ordinanza Covid sulla cremazione

vittime covid, Lombardia
vittime covid, Lombardia (gettyimages)

Il continuo aumento dei contagi e dei relativi decessi, causa coronavirus, ha costretto il comune di Milano a intervenire con un’ordinanza per chiarire la situazione riguardante la cremazione delle vittime da covid-19. Da quanto si apprende nell’ordinanza, la situazione di emergenza avrebbe compromesso la normale operatività del crematorio di Lambrate. I tempi di attesa per la cremazione, causa covid, superano dunque i 5 giorni, da quanto si legge nel documento.

Pertanto le vittime decedute a Milano ma non residenti, dopo il 5 novembre, non potranno essere cremati a cura del comune. Nell’ordinanza si ricorda inoltre che non è dovuto il pagamento delle spese per la sepoltura nei cimiteri cittadini. Continua a preoccupare dunque la situazione a Milano. Negli scorsi giorni, Giuseppe Sala insieme a Luigi de Magistris tramite una lettera a Speranza, ha chiesto delucidazioni sul da farsi per contrastare la seconda ondata, che imperversa a Milano e in tutta la regione

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