Pandemia da Covid, il bollettino del Ministero del 4 Novembre 2020

Il Ministero della Salute ha reso noto, tramite bollettino, i nuovi contagi relativi all’emergenza da Covid-19, aggiornati al 4 Novembre

Il Bollettino 4 Novembre 2020

Pubblicato l’aggiornamento del Ministero della Salute in merito all’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando alla tabella sanitaria di oggi, il numero dei casi di contagio è salito a 790.377 con un incremento di 30.550 unità. Crescono anche i soggetti attualmente positivi che ammontano a 443.235 (+25.093). Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 307.378 con un incremento di 5.103 unità. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 352 decessi che hanno portato il bilancio complessivo delle vittime in Italia a 39.764

Covid-19, contagi in crescita: la cremazione non sarà per tutti

Covid
Covid (getty images)

Il Covid continua a mietere vittime in Lombardia, soprattutto a Milano, dove purtroppo sale ancora il numero delle vittime a causa del coronavirus. Se nelle scorse settimane il numero di decessi si aggirava intorno ai 48 giornalieri, adesso nel capoluogo lombardo il numero è salito a 70. Secondo gli ultimi dati inoltre a Milano ci sarebbero stati addirittura picchi di 80 morti al giorno.

Una situazione difficile anche dal punto di vista gestionale, che ha costretto il comune a un’ordinanza in cui si interviene sulla cremazione dei deceduti. A causa dell’elevata domanda infatti, a partire dalla giornata di domani, 5 novembre, causa Covid soltanto i residenti a Milano avranno la possibilità di richiedere la cremazione nel crematorio di Lambrate

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Covid-19, l’intervento dell’esperto sul drammatico quadro clinico

Covid (getty images)
Covid (getty images)

Da giorni ormai si sfiorano i 30 mila casi quotidiani e al Governo si lavora sulle misure per constatare una seconda ondata che, in molte zone d’Italia, preoccupa più della prima della scorsa primavera. Domani entrerà in vigore il nuovo Dpcm firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte: misure e norme più stringenti, chiusura dei musei, dei centri commerciali nei giorni festivi, coprifuoco esteso su tutto il territorio nazionale alle 22 e istituzione di zone rosse lì dove il contagio è più presente.

Alcune regioni hanno espresso perplessità riguardo le chiusure e i lockdown che, tra tutte, interesserebbero Lombardia, Piemonte e Campania, le più colpite dalla seconda ondata. In tutto ciò il presidente della Fondazione Gimbe, il medico Nino Cartabellotta, ha detto la sua sul momento attuale. “La seconda ondata è peggio della prima

Seconda ondata Covidd, il coinvolgimento del Sud Italia

mascherine obbligatorie
Il Governo valuta la reintroduzione dell’obbligo di mascherina all’aperto (Getty Images)

Cartabellotta ha parlato in video conferenza di fronte alla commissione sanità del Senato e ha spiegato perché questa seconda ondata è più preoccupante della prima della passata primavera. “Siamo in ritardo sull’evoluzione del virus, passano 15 giorni tra il contagio e la notifica dei casi” ha rivelato il medico. Ci si trova, insomma, a dover inseguire il virus e non ad anticiparlo con strette che ne possano limitare la diffusione.

In più il fatto che anche il centro-sud Italia sia maggiormente coinvolto rispetto a sei mesi fa è un altro motivo di preoccupazione. Molti centri sanitari, infatti, non sarebbero in grado di poter reggere l’eventuale urto, con il personale medico che non riuscirebbe a fronteggiare un’ipotetica “ondata” di pazienti che verrebbero ricoverati.

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Decessi covid
Decessi covid (gettyimages)

A inasprire una situazione già delicata, il fatto che con l’influenza stagionale potrebbe crearsi particolare confusione nella diagnosi del virus.

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