Nudi e tra gli escrementi: anziani vittime nella casa di riposo degli orrori

In Sicilia denunciati e sospesi quattro responsabili di una casa di riposo in cui gli anziani venivano maltrattati.

anziani casa riposo
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A scoperchiare il vaso di Pandora è stata una dipendente della casa di riposo San Camillo di Aci Sant’Antonio (in provincia di Catania), che ha voluto testimoniare attraverso alcune foto quello che avveniva all’interno della struttura. Una struttura che sarebbe dovuta servire all’accoglienza, alla cura e al benessere dei suoi ospiti, che in realtà si è trasformata in un vero incubo per tutti gli anziani che vi erano accolti. Quello che è emerso prima dagli scatti poi dal sopralluogo era un trattamento a dir poco assurdo verso i residenti della casa di riposo.

Gli anziani, infatti, spesso erano lasciati nudi e a terra, tra i loro escrementi oppure gettati e legati sui letti. Uno di loro aveva anche delle piaghe da decubito non curate; altri avevano contratto malattie causate dalla scarsa igiene in cui erano costretti a vivere. Denunciati il responsabile della casa di cura e altri tre dipendenti (delle donne di 40 anni).

Anziani maltrattati nella casa di riposo: dipendenti in nero

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Polizia (gettyimages)

Come se non bastasse il modo in cui venivano “accuditi” gli ospiti della struttura, gli inquirenti hanno anche scoperto che all’interno della casa di riposo in undici lavoravano in nero. Tra le accuse verso il personale denunciato ci sono quelle di vessazioni, umiliazioni e mortificazioni nei confronti degli anziani, con un disinteresse della cura, anche medica, e dell’assistenza degli ospiti che vivevano anche in precarie condizioni igienico sanitarie. All’interno dell’edificio sono stati anche avvistati dei topi e più di qualche anziano aveva pure contratto la scabbia. Le indagini risalgono al periodo tra il marzo e il giugno del 2019.

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Tra le vessazioni che gli ospiti erano costretti a subire, dei lavaggi con acqua fredda o la mancata pulizia dopo i bisogni fisiologici. Alcuni di loro venivano anche legati, per punizione, ai tavoli o ai letti; altri erano sottoposti a impacchi di olio d’oliva per “curare” la scabbia.

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