Vaccino Covid, le parole dell’esperto: “Ecco quando arrivano le prime dosi”

Domani l’Unione Europea firmerà l’accordo con l’azienda farmaceutica Pfizer per la distribuzione di un totale di 300 milioni di dosi del vaccino anti Covid. Quando arrivano in Italia? Parla Locatelli.

franco locatelli css nuovo lockdown
Franco Locatelli (Facebook)

Oggi un importante balzo nel numero dei decessi e, nuovamente, dei positivi da Covid 19. La seconda ondata del Coronavirus tiene sotto scacco l’intera penisola e su tutta Italia torna ad aleggiare lo spettro di un altro lockdown generalizzato. Tra una settimana circa, o poco più, sapremo se la divisione delle regioni in fasce di pericolosità sia servita a rallentare la diffusione del contagio ma, in tutto ciò, arriva la speranza: l’annuncio dell’azienda farmaceutica Pfizer di aver a disposizione un vaccino efficace al 90%.

La ricerca di quasi 9 mesi pare aver dato una prima, presunta, cura. Domani l’UE firmerà con l’azienda farmaceutica l’accordo per la distribuzione di 300 milioni di dosi, parte delle quali sarà destinata all’Italia. Ma quali sono le tempistiche? Ha parlato il presidente del consiglio superiore di sanità Franco Locatelli.

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Locatelli: vaccino Covid a gennaio

Covid-19 vaccino
Covid-19 vaccino (Foto dal web)

Già era trapelata nelle ultime ore la notizia del vaccino disponibile da metà gennaio, in serata è arrivata la conferma ufficiale di Franco Locatelli. Il presidente del consiglio superiore di sanità ha parlato a 8 e Mezzo ammettendo come tra un paio di mesi in Italia ci saranno a disposizione le prime dosi.

“Da metà gennaio in poi potranno essere disponibili le prime dosi del vaccino” ha ammesso, dichiarando inoltre che i primi che verranno sottoposti al vaccino saranno operatori sanitari e ospiti delle Rsa, le categorie cioè più a rischio infezione. Verranno messe a disposizione circa 3,4 milioni di dosi, il che significa che si sottoporranno al vaccino 1,7 milioni di persone, in quanto per la cura è necessaria la doppia somministrazione.

vaccino
Vaccino (gettyimages)

Per non intasare ulteriormente gli ospedali è possibile che l’esercito allestisca in gran parte d’Italia delle strutture adibite alla somministrazione del vaccino.

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