Youtube accusa duramente il giornale: è bufera per il ban della piattaforma

YouTube continua a fare il censore. Questa volta, nel mirino del social dei video, è finita una testata giornalistica italiana.

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(fonte: Getty Images)

YouTube continua a fare il ruolo dell’Inquisizione. A essere censurato, oggi, è stato il canale della testata giornalistica italiana Byoblu. Sotto accusa un servizio nel quale si parlava dei dubbi espressi sul vaccino di Pfizer-BioNtech dal professor Peter Doshi, editore associato del British Medical Journal. Dalle colonne del giornale, in un editoriale, Doshi parlava di un’efficacia del vaccino tra il 19 e il 29%. Un’affermazione comunque non confermata da alcuno studio, ma soltanto un’opinione personale espressa.

Byoblu, che trasmette anche sul digitale terrestre, ha ripreso questo editoriale trasmettendo un servizio a riguardo. Su Youtube è stata rimossa l’edizione del tg in cui il servizio era andato in onda e l’account del giornale è stato sospeso per una settimana.

Youtube sospende il giornale ed è bufera

Nelle scorse settimane la piattaforma social, insieme ad altre, era già stata protagonista di simili episodi di censura oscurando i canali di Donald Trump e di alcuni suoi collaboratori. Si era scatenato il dibattito su quanto sia giusto che un social si arroghi la responsabilità di stabilire quali siano i messaggi giusti che devono passare. Oggi, Youtube ci è ricascato.

La bufera è scoppiata immediatamente. Claudio Messora, fondatore di Byoblu, non ci sta a questa censura. “Siamo una testata giornalistica regolarmente iscritta che risponde a un direttore responsabile” ha detto Messora, che ha continuato: “Siamo tutelati dalla Costituzione e la magistratura è l’unico ordine che riconosciamo”.

Messora, sostenuto anche dal filosofo Diego Fusaro, ha puntato il dito contro lo Stato, accusandolo di aver perso il controllo sul mondo dell’informazione. L’ingerenza di colossi stranieri su quanto viene trasmesso in tv può condizionare fortemente il dibattito pubblico, in questo momento storico in grave rischio.

Nel frattempo su Twitter in molti hanno espresso solidarietà nei confronti della testata giornalistica, appellandosi alla libertà di stampa e alla Costituzione.

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