Multato per “degli slogan” al comizio, ma è sordomuto: che figura!

Ciò che è successo sta destando sconcerto in tutto il mondo. L’episodio risale al comizio pro Navalny, ma l’accusa degli agenti all’uomo sordomuto è clamorosa: di seguito tutti i dettagli

Navalny parla al microfono
Navalny durante un discorso (Getty Images)

L’ultima clamorosa vicenda proveniente dalla Russia sta facendo il giro del mondo, facendo discutere tutti per le accuse rivolte a un uomo sordomuto. La manifestazione pro Navalny del 31 gennaio scorso ha catturato l’attenzione mediatica, ma un evento di secondo piano sta scatenando grande ilarità e allo stesso tempo calamitando la curiosità dei cittadini. Il caso relativo Navalny è piuttosto scottante e sta dividendo l’opinione mediatica, destando la massima preoccupazione anche da parte delle forze dell’ordine.

A farne le spese è stato anche Evghenij Agafonov. Si tratta di un invalido, residente a San Pietroburgo che si è trovato inconsapevolmente al centro di una vicenda giudiziaria. L’uomo sordomuto a malapena riesce a scandire poche parole, ma è stato clamorosamente accusato di aver pronunciato degli slogan all’interno della manifestazione. Ovviamente la difesa non ci sta e ha mosso tutte le contromisure necessarie per concludere positivamente il caso. Di seguito tutti i dettagli della curiosa vicenda.

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“Aveva scandito degli slogan al comizio”: l’uomo sordomuto viene multato ma non ci sta

Navalny circondato dalle forze dell'ordine
Navalny circondato dalle forze dell’ordine (Getty Images)

Agafonov è stato, dunque, accusato da alcuni poliziotti di aver pronunciato degli slogan al comizio pro Navalny. Per questo motivo, è stato multato con 5mila rubli, corrispondenti a circa 55 euro. L’uomo ovviamente si difende e nega tutto: era lì solo di passaggio, dato che si stava recando a fare la spesa. Un’accusa clamorosa che ha destato l’attenzione dell’intera politica nazionale. Interrogato sul caso, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, come riporta ‘Rai News’, avrebbe detto di non sapere cosa avesse preso il giudice. Ha consigliato poi alla parte lesa di fare appello: ciò non basta, però, a placare il clamore mediatico suscitato dall’episodio.

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