Sala, annuncio da brividi sulla Dad: “Stanno sviluppando patologie gravissime”

Il Covid-19 tiene in grande apprensione tutta l’Italia. Le parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulla Dad stanno facendo discutere tutti negli ultimi minuti: le sue dichiarazioni

Giuseppe Sala in conferenza stampa
Giuseppe Sala (Getty Images)

Il Covid-19 imperversa in Italia e richiede la massima attenzione per tentare di contenere il virus. I casi, infatti, non permettono di allentare la riguarda e l’arrivo del vaccino, molto discusso nelle ultime settimane, ancora non basta per cantare vittoria nella lotta contro la pandemia. Bisognerà mantenere l’allerta alta e accelerare nelle somministrazioni del vaccino, ma il percorso è ancora lungo. Tutti questi mesi di pandemia, inoltre, hanno avuto ricadute inevitabile anche sulla routine di tutti i cittadini e la vita che conduciamo.

Uno degli esempi più calzanti in tal senso è sicuramente l’utilizzo della Didattica a distanza (Dad). Moltissimi ragazzi sono costretti ormai da mesi, a parte alcuni periodi, a seguire le lezioni e a proseguire gli studi da casa, attraverso lo schermo di un computer. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso parole piuttosto serie su questa situazione nel corso di un evento online, riportate dall’ANSA: “Sul tema della chiusura delle scuole abbiamo esagerato. Non possiamo non vedere il disagio che hanno i ragazzi. I ragazzi stanno sviluppando patologie gravissime. Stiamo chiedendo un po’ troppo e abbiamo esagerato con la Dad”.

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Sala e le parole dure sulla Dad: la situazione del Covid a Milano

Personale sanitario in azione contro il Covid
Personale sanitario in azione contro il Covid (fonte Getty Images)

La città di Milano resta una delle più colpite dal Covid-19. La situazione resta particolarmente seria e ha richiesto la chiusura delle scuole a partire dal 5 marzo. Abbiamo assistito, inoltre, a diversi cambi di colore. In un primo momento, la Regione Lombardia è passata all’arancione rinforzato per poi diventare rossa. I numeri attuali destano ancora grande preoccupazione e non possono permettere la riapertura delle scuole: un dramma sociale che si affianca a quello sanitario.

 

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