Continua la guerra tra Israele ed Hamas. L’esercito di Tel Aviv annuncia di aver colpito un obiettivo sensibile. Il video dell’attacco
E’ ormai una settimana che prosegue la guerra tra Israele ed Hamas, con bombardamenti da parte delle forze dello Stato Ebraico ed i razzi lanciati dai palestinesi dalla Striscia di Gaza. Molti morti ed i feriti, migliaia gli sfollati in un conflitto annoso e che al momento non accenna a spegnersi.
Anche nella scorsa notte numerosi gli attacchi, in cui è stato colpito perfino il palazzo dei media, che ospitava AP (Associated Press) ed Al Jazeera, con un bilancio che continua ad aumentare. Al momento, secondo fonti di Hamas, si parla di 174 morti ed oltre 1200 feriti.
Nelle città del centro e del sud di Israele, intanto, suonano le sirene anti missile, con i cittadini scappati nei rifugi. Molto preoccupato della situazione l’Onu, con un Consiglio di sicurezza straordinario previsto per il pomeriggio. E si è attivato anche il Presidente Biden, a colloquio con Abu Mazen e Netanyahu.
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Hamas ed Israele: continua la guerra. Preoccupazione dell’Onu
Intanto l’esercito israeliano ha affermato attraverso un post di Twitter di aver colpito l’abitazione di Yahya Sinwar, il capo dell’ufficio politico di Hamas, dislocata nella Striscia di Gaza. I militari hanno colpito anche la dimora di Muhammad, il fratello nonché terrorista attivista.
“Gli edifici – ha spiegato l’esercito – dai terroristi di Hamas erano utilizzati come infrastrutture militari“. Non è stato reso noto, al momento, se negli appartamenti, vi fossero i due.
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Intanto, secondo alcune fonti, Hamas in mattinata ha ripreso a bombardare le città israeliane vicine alla Striscia dopo gli attacchi verso Gaza da parte di Tel Aviv nella scorsa notte. Nonostante il mondo intero lavori alla pace, Netanyahu, premier di Israele, ha ribadito come “per quanto necessario” dureranno i combattimenti.
Nelle ultime 24 ore sono stati colpiti, da Israele, ben 90 obiettivi della Jihad islamica e di Hamas. Al contempo, dall’inizio della guerra, 2.900 i razzi lanciati verso Israele da Gaza, di cui 450 caduti all’interno della Striscia stessa perché difettosi.