Denise Pipitone, doppia rivelazione clamorosa: “È viva”. Nuova svolta

Nuove testimonianze sul caso Denise Pipitone. A Mattino 5 sono state fatte delle confessioni, confermate anche dall’ex pm Angioni che indagava sul caso.

Denise Pipitone e Piera Maggio
Denise Pipitone e Piera Maggio (screenshot da Instagram)

Questa volta è a Mattino 5, da Federica Panicucci, che emergono nuovi particolari sulla scomparsa di Denise Pipitone. Ospite del contenitore di informazione del mattino di Canale 5 è un ex ufficiale delle forze dell’ordine, all’epoca dei fatti vicino al commissariato di Mazara Del Vallo. Ha preferito non farsi riconoscere, per cui ha rilasciato la sua testimonianza a volto coperto.

Secondo quanto dichiarato dall’anonimo, Denise sarebbe viva, ma lontana dall’Italia, probabilmente in un posto dove la tv italiana non è conosciuta e dove la bambina viene usata come merce di scambio. “Non è stata cercata nel posto giusto. Il posto è da individuare nelle carte che già ci sono perché chi commette un reato lascia sempre qualcosa di sé sulla scena del crimine. All’epoca al commissariato c’era una mancanza di idee, c’erano teste cercanti e non teste pensanti”.

Le parole dell’uomo sono come un fulmine a ciel sereno dopo 17 anni e a confermarle, clamorosamente, è anche l’ex pm Maria Angioni che si occupò delle indagini tra il 2004 e il 2005.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> Denise Pipitone, spuntano le nuove intercettazioni: parole decisive

Denise Pipitone: l’ex pm Angioni conferma la versione dell’anonimo di Mattino 5

Ad avallare la tesi dell’anonimo intervenuto a Mattino 5 è arrivata proprio l’ex pm Angioni. La giudice ha confermato che all’epoca dei fatti lotte interne interessavano il commissariato di Mazara, tanto che alcuni agenti furono poi colpiti da provvedimenti disciplinari. Per questi motivi, le indagini sulla scomparsa della piccola Denise non furono condotte con il massimo dell’impegno.

Angioni ha confermato anche la versione della bambina usata come merce di scambio perché all’epoca ricevette una confidenza da parte di una sensitiva con cui aveva parlato una componente della famiglia allargata di Piera Maggio. “La bambina è un pegno e non ce la restituiranno mai” furono le parole della donna, che all’epoca fu identificata in Jessica, la sorellastra di Denise, poi scagionata.

Impostazioni privacy