Striscia la Notizia, cambiano i conduttori: chi sostituirà Incontrada e Siani

Tutto pronto per il cambio di guardia a Striscia la Notizia dove presto arriveranno i nuovi conduttori e non mancano già le battute.

Siani e Incontrada salutano il tg satirico
Siani e Incontrada salutano il tg satirico (screen Instagram)

Nuova conduzione per il tg satirico di Canale Cinque dove, tra pochissime ore, andranno in onda i nuovi conduttori. Come ormai noto ai più, Vanessa Incontrada e Alessandro Siani saranno sostituiti da una coppia al maschile ed ecco quando avverrà il cambio di guardia definivo.

Dopo circa un mese alla guida del programma preserale di Mediaset, la showgirl spagnolo ed e l’attore di Benvenuti al Sud, sono pronti a lasciare il timone di Striscia. La loro permanenza dietro il bancone è stata accompagnata di certo da molte risate ma non sono mancate le polemiche. Emblematico infatti il caso scoppiato sul tapiro ad Ambra Angiolini che ha scatenato commenti e polemiche sul web tanto quanto in tv.

Forse questo resterà il marchio nero della loro conduzione ma il tg è pronto a voltare pagina e tutto questo avverrà a breve.

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Striscia la Notizia, cambiano i conduttori: ecco i sostituti

Friscia e Lipari dietro il bancone
Friscia e Lipari dietro il bancone (screen Instagram)

Promettono già grasse risate i due futuri conduttori del tg satirico. Al posto di Incontrada e Siani arriveranno due siciliani doc. Sergio Friscia e Roberto Lipari, volti noti del piccolo schermo che sono pronti a mettersi in gioco nei panni di presentatori.

“Ringrazio Antonio Ricci. Sono felice di essere l’unico conduttore, in 34 edizioni di Striscia, ad avere il cognome che fa rima col titolo del programma. Forse mi avrà scelto per questo” ha commentato tra le risate il comico Sergio. Anche il giovane Lipari ha commentato la sua nuova avventura ironizzando sulla scelta di Ricci che offre lavoro ai palermitani. I due siciliani siederanno dietro il bancone a partire da mercoledì 3 novembre e rimarranno fino all’11 dicembre salvo eventuali cambiamenti. Anche i predecessori infatti sono rimasti due giorni in più rispetto a quanto previsto.

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