Fedez, manifesti in giro per le città: il cantante si spoglia per ‘Disumano’

Un altro manifesto per Fedez, che oggi si è addirittura spogliato per pubblicizzare il suo nuovo album. Il rapper sorprende: “Nulla da nascondere”

Fedez
Il rapper Fedez (Instagram)

Si è spogliato, letteralmente, per mostrare poi ai fan di non aver nulla da nascondere. E’ questo il ‘velato’ messaggio che Fedez ha voluto lanciare al mondo con il suo ultimo manifesto politico. Continua dunque la sfilza di falsi cartelloni di propaganda del rapper, che ieri si era scagliato contro le ultime uscite sull’aborto di Alfonso Signorini, dimostrando comunque una buona capacità di improvvisazione.

Una notizia fresca subito accalappiata per portarsi al centro dell’attenzione, che però non è finita come gli altri manifesti tra le vie della città. Nella fattispecie, stamattina il marito di Chiara Ferragni si è messo a nudo nelle sue ultime foto, indossando solo la classica fascia tricolore da sindaco. In didascalia commenta: “Io scelgo disumano”, aggiungendo l’ormai classico count down.

Fedez, la propaganda vera: “Io ti voterei”

Post Instagram
Post Instagram (Screenshot)

C’è da ammettere che in termini di qlimax e hype, il rapper non ha rivali. La scelta della falsa campagna elettorale, visti gli ultimi trascorsi del rapper  intervenuto in diversi dibattiti mettendo il naso su tanti argomenti di attualità, è sembrata azzeccata. Che Fedez abbia deciso di affidarsi poi al guerriglia marketing, con la storia del ‘falso’ dominio, rimane anch’esso argomento di dibattito. Quel che è certo è che il Ferragnez si è realmente prestato a una campagna di propaganda, quella per il suo disco.

Dando uno sguardo ai commenti sotto al post però, la risposta dei seguaci e degli utenti sul web è quasi inaspettata. “Io ti voterei”, “Magari andassi al governo!”, e addirittura: “Tu sei un genio del Marketing”. Paradossalmente, sembra che la critica alla classe politica del cantante abbia riscosso così tanti consensi che che l’attenzione dei fan si sia quasi spostata dall’uscita dell’album alla satira stessa.

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