Post quarantena: incubo chili in più. La dieta per la fase 2

Durante la fase 2 gli italiani si trovano davanti al loro peggior incubo: i chili in più. In quarantena, ognuno di noi, chi più e chi meno, ha messo qualche chiletto di troppo. Ecco quindi che la fase 2 equivale alla dieta: cibi da evitare

In questi giorni di isolamento forzato, quasi tutti hanno preso qualche chilo. In questo momento di ripresa graduale, oltre ad avere altri pensieri, ce n’è uno che è l’incubo per la maggior parte di noi: il chilo in più. Il nemico per chiunque, facile da conquistare ma difficile da togliere e che influisce non solo sulla forma fisica ma anche su quella mentale. Che dieta possiamo seguire nella fase 2 senza stravolgerci troppo? Vediamo i cibi da evitare e quelli da prediligere.

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Chili di troppo nella fase 2: come sconfiggerli? La dieta giusta

Insalata per la dieta fase 2
Foto di Deborah Breen Whiting da Pixabay

Nella fase 2, la maggior parte di noi si ritrova a dover affrontare i chili in più presi durante la quarantena. Per prima cosa, secondo alcuni nutrizionisti, bisognerebbe pulire la credenza ed il frigorifero da alimenti non consoni al mantenimento del peso: tipo merendine, insaccati, patatine, snack etc. In ogni casa c’è almeno un alimento tra questi! Ovviamente la cosa da fare non è buttarli ma riporli semmai negli scaffali più alti in modo da non essere invogliati nel prenderli. Un altro consiglio utile è quello di andare a fare la spesa con una lista già pronta ma soprattutto a stomaco pieno perchè così siamo spinti a scegliere prodotti più sani.

Frutta secca: via libera!

Il via libera da parte di alcuni nutrizionisti c’è per la frutta secca (ovviamente in quantità contenute), per le verdure crude ed i cereali, carni magre, pane azzimo ed anche per l’olio evo meglio se consumato a crudo. Con l’arrivo del caldo ci si può sbizzarrire creando delle “insalatone” che sono piatti leggeri e sostanziosi. Semaforo rosso invece per gli zuccheri, per i soffritti e per i dolci.  Un aspetto importante e da non sottovalutare è il movimento. Ora che si ricomincia a poter uscire è consigliato, ai fini di stimolare il nostro metabolismo “atrofizzato”, camminare almeno per un’ora al giorno.

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