Ristrutturare casa gratis: la novità per la detrazione nel decreto maggio

Con il decreto maggio prevista una grande novità in tema di detrazione: sarà possibile ristrutturare casa gratis grazie a ecobonus e sismabonus. 

Ristrutturare casa gratis: è questa la grande novità che sarà presente nel decreto maggio sul quale è al lavoro il governo. Si tratta della possibilità per i cittadini di ricevere indietro, tramite detrazione fiscale, i soldi spesi per interventi relativi ad efficientamento energetico, antisismico e anche per lavori quali riqualificazione energetica o installazione di impianti fotovoltaici.

Nel dettaglio il provvedimento prevede che da luglio sarà possibile per 18 mesi, detrarre fino al 110% dei lavori che rientrano nelle categorie elencate. In pratica si alza la soglia delle aliquote detraibili per l’econobonus e il sismabonus e si introduce la stessa possibilità anche per altri tipi di ristrutturazioni ‘green’. Il raggio di azione delle nuove detrazioni riguarda sia i singoli cittadini che i condomini ed include anche gli Iacp (le case popolari), mentre restano fuori le attività di impresa, arti e professioni.

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Sconto del 100%: con la detrazione possibile ristrutturare casa gratis

ristrutturare casa gratis
Detrazioni per la ristrutturazione di casa (Foto di Bruno /Germany da Pixabay)

La novità più importante riguarda però la modalità con cui usufruire dell’ecobonus e della detrazione legata alle ristrutturazioni. Oltre alla possibilità di ottenere una detrazione del 110% dei costi dei lavori, da sfruttare come compensazione nei cinque anni successivi, c’è un’altra strada da poter percorrere.

In pratica con il decreto maggio, le famiglie avranno diritto al 100% di sconto in fattura se decidono di cedere la detrazione fiscale alle aziende. In pratica si potrebbe ristrutturare casa gratis, senza sborsare nulla. Le imprese dal canto loro potranno sfruttare la detrazione ceduta, sia come credito d’imposta (anche in questo caso nei cinque anni successivi), ma anche rivenderla a terzi (ad esempio una banca) e incassare liquidità. Una misura che ha un costo da parte dello Stato di 16 miliardi di euro. La convinzione però è che porterà ad un aumento di lavori e, anche per l’effetto moltiplicatore connesso, si ripagherà praticamente da sola.

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