Napoli, aggredito fotografo Ansa: stava documentando assembramenti

Un episodio assolutamente da condannare è accaduto nelle scorse ore in quel di Napoli: un fotografo dell’Ansa è stato aggredito poiché stava fotografando alcuni assembramenti.

Una nottata amara che Cesare Abbate, fotografo e collaboratore dell’agenzia Ansa, ricorderà purtroppo a lungo. Nella nottata di ieri, poco prima di mezzanotte, il fotoreporter è stato aggredito e minacciato da alcuni giovani poiché stava fotografando alcuni assembramenti tra ragazzi, molti dei quali sprovvisti di mascherine e dispositivi di protezione personale. Abbate è stato avvicinato da un gruppo di ragazzi che gli hanno intimato di rimuovere la scheda di memoria dalla macchina fotografica: “Toglila dalla macchinetta oppure passi dei guai” le parole riportate proprio da Abbate, aggredito in Largo Sermoneta.

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Accade a Napoli: aggressione ai danni di un fotografo Ansa che fotografava assembramenti tra giovani

L’episodio non è purtroppo il primo accaduto in città. Già negli scorsi giorni alcuni fotoreporter del quotidiano Il Mattino di Napoli erano stati assaliti durante lo svolgimento del proprio lavoro. Episodi al limite che dimostrano chiaramente l’intolleranza delle persone, e soprattutto di molti giovani, ad una fase 2 che costringe a numerose limitazioni rispetto al passato. Intanto la situazione appare adesso al limite: dopo gli assembramenti riscontrati in quasi ogni parte d’Italia, sono in molti i governatori regionali a valutare la possibilità di fare un passo indietro e chiudere nuovamente alcune attività. Le prossime ore risulteranno decisive.

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