Decreto scuola, le novità del decreto appena approvato alla Camera

Con 245 favorevoli e 122 contrari è stato approvato alla Camera il decreto scuola, con tante novità per ripartire dopo il coronavirus: i dettagli

Il nuovo decreto scuola appena approvato alla Camera porterà tante novità. Innanzitutto è presente il piano per lo svolgimento degli esami di stato diviso in due parti. La prima parte consiste in una valutazione dello studente da parte del Consiglio di classe, alla luce dei risultati ottenuti online. La seconda parte consiste soltanto nella prova orale. A tal proposito le scuole si stanno già attrezzando seguendo le regole del ministero.

Si è parlato anche della scuola primaria, in cui tornano i giudizi descrittivi. Accantonati quindi i voti espressi in decimi e si procederà al giudizio scritto dal prossimo anno scolastico. Ampio spazio per gli studenti afflitti da disabilità, dopo le richieste dei genitori. Un alunno afflitto da disabilità potrà iscriversi nuovamente allo stesso corso che ha frequentato durante l’anno 2019/2020. Questa manovra consentirà di conseguire gli obiettivi didattici e inclusivi per la propria autonomia.

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Anche l’edilizia scolastica nel decreto scuola

decreto scuola
Giuseppe Conte e Lucia Azzolina, foto di Getty Images

Nel decreto scuola è presente un piano per l’edilizia scolastica. Fino al 31 dicembre 2020 infatti i Sindaci e i Presidenti delle Province e delle Città metropolitane opereranno con poteri commissariali. In questo modo gli enti locali avranno una risorsa in più per garantire che gli interventi necessari avvengano rapidamente. Così facendo saranno rispettati i tempi dell’avvio del nuovo anno scolastico.

I candidati privatisti dell’esame di stato invece potranno partecipare alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato, oltre ad altre prove previste dalle Università. Sono previste anche altre istituzioni di formazione superiore post diploma, ad esempio quelle di stampo musicale. Potranno partecipare con riserva anche a qualsiasi concorso per le quali sia richiesto il diploma di II grado.

Sul fronte concorsi, le prove dei docenti di primo e secondo grado non saranno più a crocetta ma a risposta aperta. Le graduatorie dei supplenti saranno aggiornate e gestite dalle singole province, così da ridurre il lavoro delle segreterie delle istituzioni scolastiche. La presentazione delle domande sarà informatizzata, così da ridurre i tempi e velocizzare le procedure. Un tavolo presieduto dal ministero, inoltre, assicurerà ai nuovi insegnanti una formazione adeguata.

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