Confiscati i beni al capo ultrà che strinse la mano a Salvini

Confiscati i beni al capo ultrà del Milan Luca Lucci. Aveva precedenti per droga e nel 2018 salutò Matteo Salvini a un incontro

Confiscati i beni di Luca Lucci, capo del tifo organizzato della Curva Sud del Milan. Aveva precedenti per droga e salutò Matteo Salvini stringendogli la mano nel 2018 durante un incontro.

La foto allora destò molte polemiche essendo Lucci un pregiudicato coinvolto in reati di droga. Sempre un’inchiesta in tale ambito, al “Toro”, questo il suo soprannome, a giugno gli sono stati sequestrati beni per un valore di un milione di euro.

La confisca di oggi è avvenuta nelle prime ore del mattino con un’operazione dei poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano.

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Sequestro beni Luca Lucci, già nel 2018 patteggiò un anno e mezzo

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Polizia (Foto di Ulrike Leone da Pixabay)

Il sequestro dei beni di oggi nei confronti di Luca Lucci è solo l’ultimo dei problemi giudiziari del “Toro”. Lucci, trentanovenne, è già stato coinvolto in reati sul traffico di droga e aggressione.

Nel dicembre 2018, in occasione della festa per i cinquant’anni della Curva Sud milanista, Lucci incontrò e strinse la mano a Matteo Salvini, il leader della Lega Nord all’epoca ministro dell’interno. Lo scattò suscitò una serie di polemiche poiché una grande figura istituzionale salutò una persona che solo qualche mese prima aveva patteggiato un anno e mezzo di reclusione per traffico di stupefacenti.

La polemica su quella foto rispuntò quando nello scorso mese di gennaio, durante la campagna elettorale in Emilia Romagna, Salvini andò a citofonare un cittadino straniero chiedendogli se in quella casa ci fosse uno spacciatore. Un gesto che a molti non piacque e che fece rispolverare lo scatto con Lucci.

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