Caltanissetta: ritrovati quasi tutti i migranti scappati dal centro d’accoglienza

Scappati da Caltanissetta nella giornata di ieri sono stati ritrovati 80 dei 100 migranti. Si continua a lavorare per trovare il restante dei ragazzi fuggiti.

È durata non più di 24 ore la fuga dei migranti che, nella giornata di domenica 26 luglio, erano scappati dal centro d’accoglienza Cara di Pian del Lago in quel di Caltanissetta. Esattamente 80 di loro son stati ritrovati dalla polizia locale, dopo aver tentato un fuga con altri ragazzi. In tutto, infatti, sono 100 gli uomini fuggiti dal centro. Altri 20 mancano all’appello. Le autorità del posto si dicono fiduciose nel ritrovamento completo e nel voler ristabilire la normalità nella bella cittadina della Sicilia. A dare l’annuncio è stato direttamente il sindaco stesso: “Ottanta dei cento migranti fuggiti dal centro d’accoglienza sono stati ripresi. Me lo ha comunicato direttamente la Questura”. Queste le parole, secche e senza indugio, da parte di Roberto Gambino, primo cittadino della città in questione.

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Migranti scappati dal centro d’accoglienza di Caltanissetta: il sindaco parla al Governo

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Roberto Gambino, Sindaco di Caltanissetta (Foto Wikipedia)

Roberto Gambino, primo cittadino di Caltanissetta, ha poi proseguito il suo discorso rilasciando alcune dichiarazioni inerenti alla situazione odierna. Nella giornata di ieri, anche se tutti i ragazzi del centro erano risultati negativi al test anti Covid-19, il sindaco si era detto furioso per la situazione inerente alla sicurezza generale: “Chiederò al governo di non inviare più immigrati a Pian Del Lago”. Gambino ha poi proseguito ribadendo che in queste condizioni non ci sono le possibilità di garantire un livello di sicurezza adeguato alla situazione poc’anzi citata: “Una fuga di 100 persone è qualcosa di veramente inaccettabile. Dobbiamo essere consapevoli che la sicurezza si crea assieme a delle strutture solide. Mi rivolgo al Governo e dico che in queste condizioni non si può continuare. Ringrazio la polizia per la collaborazione, ma ci tengo a ribadire che queste non sono le condizioni giuste per continuare a lavorare in questo ambito”.

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