Annuncio Joe Biden: “Se vinco chiamo subito la Nato”

Nelle ultime ore Joe Biden, candidato democratico per la Casa Bianca. è tornato a parlare chiamando in causa gli “amici” della Nato.

Prima la presentazione alla vicepresidenza di Kamala Harris, poi l’annuncio in vista delle prossime elezioni. A parlare è Joe Biden che, nemmeno tanto a sorpresa, chiama in causa gli “amici” della Nato. Il candidato democratico per la corsa ad un posto alla Casa Bianca ha dichiarato che se dovesse vincere le prossime elezioni, che si svolgeranno il 3 novembre 2020, per prima cosa ristabilirà i rapporti con gli Alleati: “Se sarò eletto alla Casa Bianca, il primo giorno telefonerò ai Paesi Nato e dirò: siamo tornati, non abbandoniamo i nostri amici, non tratteremo l’Alleanza come un racket di estorsioni”. Parole che puntano all’unità, alla coesione. Ma soprattutto al dialogo, con quei Paesi, sempre a detta di Biden, allontanati dagli Usa nel corso della presidenza Trump.

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Prima le parole di “pace” verso la Nato, poi l’attacco a Trump: Biden senza freni

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Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump (Getty Images)

Attacchi su attacchi. Nelle ultime ore, Donald Trump si era pronunciato su Kamala Harris e sulla candidatura alla vicepresidenza di Joe Biden, dichiarandola “fuori luogo e inopportuna”. Un pare che è stato spazzato via in meno di una giornata dai sondaggi. Gli elettori democratici, esattamente 9 su 10, si son detti favorevoli al ruolo assegnato alla donna afroamericana.

Neanche il tempo di confermare il sondaggio che il candidato democratico alla Casa Bianca, durante una raccolta fondi, ha prima rilasciato le suddette dichiarazioni e poi aggiunto che Trump è stato un pericolo e un danno per l’intera comunità americana in questi lunghi anni: “Ha abbracciato dittatori e delinquenti. E come se non bastasse ha conficcato le dita negli occhi degli alleati”. 

Poi ha chiuso il suo discorso “strizzando” l’occhio anche alla Cina: “Dirò che deve rispettare le regole del comportamento internazionale, non dobbiamo entrare in conflitto con Pechino”.

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