Caso Blake, non solo sciopero NBA: negli USA si ferma lo sport

Sciopero NBA – Un evento senza precedenti quello di ieri sera. Milwaukee ha boicottato gara 5 per il caso Blake, l’afroamericano ferito dalla polizia solo qualche giorno fa. Si accodano gli altri sport.

Ieri sera i Milwaukee Buks erano attesi sul parquet da gioco per gara 5 del primo turno contro Orlando. Invece un patto negli spogliatoi, poco prima di scendere in campo, ha dato vita a un evento senza precedenti: uno “sciopero” per cause politico/sociali, per testimoniare il proprio dissenso con la presidenza Trump e in segno di protesta contro l’ennesimo caso di violenza della polizia contro un afroamericano. Pochi giorni fa Jacob Blake è rimasto paralizzato a seguito di una sparatoria con le forze dell’ordine avvenuta proprio nello stato di Milwaukee. Pochi minuti e la notizia del rinvio anche di Houston-Oklahoma City, mentre un messaggio social di LeBron fa intendere che nemmeno i suoi Lakers scenderanno in campo.

Il tutto mentre l’ondata “Black lives matters” non accenna a placarsi dopo il caso Floyd. L’NBA però non è l’unica associazione sportiva a fermarsi: stop anche a gare di MLB , basket femminile, calcio e tennis.

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Sciopero NBA, gli altri sport in protesta. LeBron contro Trump

La decisione dei Bucks ha fatto scalpore per i tempi e i modi in cui è stata presa e attuata, ma il gesto della franchigia dell’NBA ha ispirato anche altri sport. Sono state infatti rinviate anche tre partite della Major League Baseball e cinque sfide della Major League Soccer, dopo il rifiuto dei giocatori di scendere in campo.

Stesso discorso anche per quanto riguarda il tennis. Noemi Osaka aveva già dichiarato di non voler scendere in campo, poi gli organizzatori degli US Open (torneo che si sta tenendo a New York) hanno deciso di rinviare le partite in programma oggi a domani. “Il tennis prende posizione collettivamente contro la disuguaglianza razziale” si legge in un comunicato.

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