Trump, arriva la nuova censura: adesso Mr Donald non esiste sul web

Non c’è più pace per Donald Trump dopo i fatti di Capitol Hill dello scorso 6 gennaio. Il tycoon in scadenza di mandato è ormai scomparso definitivamente dal web.

Donald Trump
Donald Trump (fonte: Getty Images)

Che fine ha fatto Donald Trump? Sul web, di lui, ormai non c’è più traccia. Nei giorni scorsi Instagram, Facebook e Twitter avevano già preso la decisione di oscurare i profili del presidente degli Stati Uniti il cui mandato scadrà tra una settimana. Oggi è arrivata la batosta finale per il tycoon: anche Youtube si è allineato agli altri social sospendendo il canale di The Donald.

Le decisioni dei colossi del web sono arrivate in seguito agli scontri avvenuti al Congresso lo scorso 6 gennaio. Trump aveva usato i suoi canali social per incitare le proteste e per continuare ad accusare i democratici di brogli elettorali durante le elezioni presidenziali del 3 novembre.

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Per quanto Donald Trump rimarrà fuori da Youtube?

Donald Trump durante un comizio
Donald Trump (fonte: Getty Images)

La decisione di Youtube, presa in seguito alla pubblicazione di Trump di un video ritenuto responsabile di incitare alla violenza, ha durata di una settimana. Almeno, quindi, fino a che avverrà la cerimonia di insediamento di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti.

Dopo di che The Donald potrà riprendere a pubblicare video, ma se dovessero arrivare altre violazioni i manager di Youtube hanno già annunciato che chiuderanno definitivamente il canale. Nel frattempo, è stato anche bloccato l’inserimento di commenti sotto i video già presenti.

Youtube è stato decisamente più morbido rispetto agli altri social dai quali Trump è stato “licenziato” definitivamente. Questo, ovviamente, ha aperto il dibattito sulla libertà di espressione e sulle decisioni, secondo alcuni tardive, delle piattaforme social.

Perché Trump è scomparso dal web

Facebook, Instagram e Twitter avevano dapprima sospeso Trump fino al 20 gennaio, giorno in cui si insedierà Joe Biden. Poi la sospensione è stata prolungata a tempo indeterminato. Il presidente, dal canto suo, ha cercato di aggirare la cosa twittando per qualche ora dall’account di un componente del suo staff. Ma è stato subito scoperto e censurato.

Si è acceso subito il dibattito sulla posizione dei colossi del web, che hanno permesso a Trump di pubblicare pensieri anche di dubbia etica in maniera del tutto indisturbata durante tutto il suo mandato. Solo ora, quando ormai il leader repubblicano è in scadenza di mandato, hanno preso una posizione forte nei suoi confronti bannandolo praticamente ovunque. Hanno fatto bene? O si tratta di soppressione della libertà di pensiero? La polemica sta infiammando praticamente ovunque.

Nel frattempo è stato anche oscurato Parler, il social su cui si erano ritrovati tanti esponenti dell’estrema destra cacciati dalle altre piattaforme e su cui, poche ore prima della chiusura, era sbarcato anche Matteo Salvini e sempre più colossi nel mondo continuano a smarcarsi da Trump.

 

 

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